Esprimere gratitudine alla vita

Esprimere gratitudine alla vita

Per ognuno di noi è difficile cambiare abitudini e la vacanza “costringe” a comportarci in modo diverso dal solito. Variano gli orari, i riti e i ritmi, cambia l’atmosfera e l’ambiente. Ciascuno di noi subisce un processo di mutamento verso il quale è chiamato ad adattarsi. Chi lo farà intenzionalmente e consapevolmente non soffrirà molto. Per la maggior parte di noi, è invece faticoso adattarsi alla nuova situazione di riposo. In genere si cerca di affrontare la situazione mettendo in atto comportamenti di tipo reattivo, trasformando le giornate di riposo in “normali” giornate frenetiche.

Chiunque può verificarlo osservando i comportamenti delle persone che, indipendentemente dalla località, cercano di occupare con impegni, appuntamenti, attività, l’intero arco della giornata di vacanza. Soprattutto per evitare di sentirsi smarriti e senza senso.

In alcuni casi si corre il rischio di trovarsi addirittura in una situazione in cui al di là del proprio volere – ci si sente i in crisi, di fronte a un momento più o meno caotico che sfida le nostre capacità e fa affiorare i nostri limiti. Certamente non è la stessa cosa; ma, fatte le debite proporzioni, si può avere idea di come si può sentire una persona che va in pensione o è costretta a rimanere inattiva.

Credo che qualsiasi programma antistress non possa fare a meno di una ricerca attiva delle fonti per rigenerarsi. La vacanza in questo senso è certamente il momento migliore, soprattutto quando viene utilizzata per recuperare le energie vivificanti. Se serve per organizzare, in forma finalizzata e consapevole, momenti salutari alla ricerca di benessere e gratificazione o contentezza.

Pensando che questo è il momento in cui ci troviamo sicuramente più disponibili al contatto e alla relazione, ognuno di noi potrà fare le proprie scelte privilegiando maggiormente i rapporti con se stesso e con gli altri e soprattutto esercitandosi a stabilire un rapporto attivo (di accoglienza-ascolto consapevole) con il proprio essere o le persone con le quali egli ha scelto di frequentare.

In primo luogo le relazioni con il proprio corpo (pensate alla carica di positività di una doccia giocata sulla consapevolezza del contatto della mano sulla pelle alla ricerca delle zone più sensibili) alle emozioni e la sessualità: il sesso va riscoperto innanzitutto attraverso la consapevolezza del corpo, della voce e dell’ascolto. E’ molto arricchente intraprendere consapevolmente un percorso che porta alla riscoperta di sé e alla umanizzazione dei propri rapporti.

Ho ritrovato su alcune vecchie agende delle annotazioni che trovo ancora interessanti: brevi riflessioni, credo non banali rispetto al tempo in cui le ho scritte.
Ne ho scelto cinquantadue, risalenti al 2002, 2003 e 2004, con l’intenzione di proporre un motivo di ispirazione settimanale per il corso dell’anno.
Questa è la n. 31:
Esprimere gratitudine alla vita (2003)


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