Covid-19, effetti sulla salute psico-fisica dei bambini.

Covid-19, effetti sulla salute psico-fisica dei bambini.

Disturbi del sonno, alimentazione non corretta, sedentarietà e disturbi dell’apprendimento sono alcune delle problematiche che si stanno accentuando nei più piccoli dopo la pandemia. Le preoccupazioni su questi aspetti sono emerse durante il XIV Congresso nazionale della Federazione italiana dei medici pediatri, che si è chiuso il 17 ottobre. «La salute dei bambini italiani al tempo del Covid-19 desta più di una preoccupazione in tutti noi – ha spiegato oggi in una conferenza stampa il presidente della Fimp, Paolo Biasci -. Ad allarmarci sono anche i ritardi nei recuperi del calendario vaccinale in tante Regioni, dovuti all’impegno dei Dipartimenti di Prevenzione sul contenimento del virus».

Il gruppo di bambini in maggiore sofferenza è quel «15% con disturbi del neurosviluppo, dalle difficoltà di apprendimento alle forme di autismo; in generale, tutti i bambini hanno sofferto il fatto di non poter mantenere le normali abitudini. La socializzazione e la frequenza a scuola è la migliore medicina per risolvere i problemi di cui stiamo parlando».

«La Pediatria di famiglia – ha proseguito Biasci – viene sottoposta da sette mesi a incredibili pressioni. Siamo divisi tra l’attività di prevenzione e i controlli sullo sviluppo del bambino, il trattamento dei malanni tipici dell’infanzia e quello delle cronicità, il rispetto delle scadenze sui vaccini e naturalmente la gestione dell’epidemia di Covid-19. Anche le famiglie di cui ci occupiamo vivono una condizione di notevole difficoltà, soprattutto nel rispettare uno stile di vita salutare. Il lockdown ha avuto un forte impatto sul ritmo sonno-veglia di bambini e adolescenti, con una flessione sia della quantità che della qualità delle ore dormite».

«In questo momento è un’azione fondamentale – ha poi proseguito Mattia Doria, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della Fimp -. I disturbi del neurosviluppo sono centrali. Si presentano in modalità multiforme, sono sempre più frequenti e spesso, per arrivare alla diagnosi, ci vogliono anni. E’ un’emergenza anche per le famiglie». 

Il progetto di condivisione delle informazioni tramite le schede di screening è stato illustrato anche da Maria Luisa Scattoni, coordinatrice per l’Istituto superiore di sanità del network per il riconoscimento precoce dei Disturbi del neurosviluppo: «Si tratta del frutto di quattro anni di lavoro – ha specificato -. Un percorso che coinvolge, oltre alla pediatria di famiglia anche le neuropsichiatrie infantili, i nidi-scuole dell’infanzia e le neonatologie di tutta Italia. Effettuiamo la sorveglianza della popolazione generale e ad alto rischio attraverso un protocollo di valutazione del neurosviluppo con alta sensibilità e specificità sulla popolazione da 0 a 3 anni e sostenibile nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. I pediatri di famiglia compileranno le schede in occasione dei Bilanci di salute e valuteranno i tre assi neurofunzionali: motorio, comunicativo/relazionale e della regolazione. Potranno così riconoscere eventuali anomalie comportamentali e segnalare i casi ‘sospetti’ ai Servizi di Neuropsichiatria. Per la prima volta si dà la possibilità a ogni singolo pediatra di comunicare con il neuropsichiatra di riferimento, attraverso un’unica piattaforma su tutto il territorio nazionale».

Altro tema fondamentale è la corretta alimentazione nei bambini e quali effetti può avere a breve e lungo termine sulla salute. Per questo Fimp ha messo in campo un progetto per capire il dato di prevalenza dell’obesità e quali sono gli errori dell’alimentazione. «Da un nostro studio – rivela Raffaella de Franchis dell’area alimentazione e nutrizione della Fimp – emerge con forza l’importanza della dieta mediterranea per il benessere complessivo del bambino, ma anche per evitare lo sviluppo di patologie come la celiachia o il morbo di Crohn e altre malattie infiammatorie croniche come diabete, obesità, malattie degenerative e tumori, tutte patologie in drammatico aumento nei bambini. Un approccio che interviene inoltre nel determinare la costituzione del microbioma intestinale corretto, quello che la persona si porterà avanti tutta la vita».

Fonte: Doctror33, 19 ott 2020

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