Avere la possibilità di riconoscere l’esistenza (essere consapevoli) del un castello di bugie, costruito molto spesso con l’estro della “finanza creativa” o con lo spirito della “cupola” e la competitività fino all’odio, potrebbe servire a restituire la fiducia e la dignità al popolo e anche al re.
Non è necessario cambiare le persone. In una struttura organizzativa contaminata dalle menzogne, è l’organizzazione che ne rimane corrotta, non gli uomini.
In tutte quelle aziende che soffrono di tale infortunio, si rileva una caratteristica molto evidente: la loro struttura gerarchica e la loro cultura organizzativa minano i rapporti, distruggono le relazioni tra le persone. Tale rottura confonde la realtà e la sostanza dei fatti, impedisce un’autentica circolazione delle idee; crea un vuoto nel quale prendono posto le menzogne.
Coloro che lavorano al loro interno, che vivono la realtà aziendale, quelli che in sostanza si trovano in contatto diretto con i clienti, i prodotti, i fornitori, ecc., si accorgono di ricevere istruzioni assurde, contrarie all’interesse dell’impresa. Perdono motivazione e dubitano dei loro capi, li pensano incompetenti o quantomeno fuori dalla realtà.
A volte prevale la rassegnazione di fronte a casi che rasentano la legalità.
Da parte loro i dirigenti avvertono un grande smarrimento, non capiscono ciò che sta accadendo e, eseguendo fiduciosamente delle scelte strategiche improntate su dati non corrispondenti alla realtà, prendono cattive decisioni.
Alla fine tutti passano la maggior parte del tempo ad affrontare disfunzioni e falsi problemi che impoveriscono ancora di più le prestazioni di chi lavora e portano l’impresa a perdere il suo tono vitale.
Ho ritrovato su alcune vecchie agende delle annotazioni che trovo ancora interessanti: brevi riflessioni, credo non banali rispetto al tempo in cui le ho scritte.
Ne ho scelto cinquantadue, risalenti al 2002, 2003 e 2004, con l’intenzione di proporre un motivo di ispirazione settimanale per il corso dell’anno.
Questa è la n. 32:
Il re (ancora una volta) è nudo (2004)
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