Dall’esperienza clinica è possibile osservare che la coscienza (consapevolezza desta) è la fonte del cambiamento dell’uomo. Quando una persona diventa consapevole interiormente e non solo intellettualmente, scopriamo come la compulsione coatta del suo pensiero possa poi divenire consapevolezza del conflitto che dall’anima muoveva il pensare e come la consapevolezza assurga dal suo “sentire” che rappresenta la reale possibilità di guarigione.
L’umanità attuale “sogna” anche nella sua vita di veglia, e più ha un respiro bloccato e maggiormente non si accorge di sognare nella sua quotidianità. Vive di frasi fatte e di pensieri costruiti da altri, si nutre ogni giorno dell’opinione pubblica, perde o diminuisce la sua capacità di giudizio e di critica, ha immagini false dentro e fuori di lui ma scambia queste immagini per realtà. Proprio come avviene nell’onirico.
Sonnecchia nella sua vita quotidiana quando dovrebbe essere ben sveglio, così pensa con pensieri costruiti da altri e prodotti dai suoi fantasmi interiori. Sostiene di poter fare a meno dell’autorità costituita negandola e ribellandosi; in realtà cerca inconsciamente l’identificazione con essa per continuare a nutrirsi di illusioni.
Info sull'autore