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Salute psichica e lavoro

All’interno delle organizzazioni, le cause di tensione mentale ed emotiva possono situarsi su differenti piani: la organizzazione del lavoro, la eventuale mancanza di risorse umane appropriate, le esigenze della clientela, il ritmo serrato dell’attività, le relazioni interpersonali, ecc. .

Ciò impone a tutti di aggiornare e riconoscere costantemente le proprie competenze ma anche i propri limiti; le persone sono chiamate ad affrontare positivamente le difficoltà che la vita pone loro di fronte, dare prova di sagacia e sviluppare un senso di responsabilità attiva (mi riguarda, ci riguarda … ).

Un eccessivo carico di fatica o di preoccupazioni, la incongruenza tra impegno e gratificazione, l’affievolirsi delle motivazioni, possono innescare alla lunga un disequilibrio a livello della salute psicologica di un individuo.

I che problemi legati all’organizzazione possono, a volte, colpire profondamente la salute mentale di una persona. In effetti, la maggior parte di noi passa più di un terzo del suo tempo al lavoro e le esigenze reali del lavoro diventano sempre più importanti. La qualità della nostra vita è direttamente proporzionale alla qualità del nostro lavoro. Pertanto: che le difficoltà provengano dall’ambiente in cui lavoriamo oppure dalle condizioni di lavoro o dal ruolo da noi svolto, esse possono avere lo stesso effetto nocivo su di noi.

E’ chiaro, allo stesso tempo, che taluni problemi di salute vissuti da chi lavora esulano dalle responsabilità aziendali.

Le aziende a loro volta stanno imparando a non trascurare che l’incremento della produttività e la qualità dei servizi si trova sempre più in relazione con il morale dei collaboratori e il benessere (nei termini di salute e sicurezza) nel luogo di lavoro, che allo stesso tempo influiscono sul livello del clima organizzativo.

Gli studi dimostrano che i collaboratori attivi in un contesto sano e privo di tensioni, danno alle aziende un netto vantaggio sulla concorrenza. Le aziende che investono sulla salute e il benessere dei loro collaboratori ne traggono un ritorno, per il fatto che favoriscono un lavoro di qualità, una più grande creatività e un miglior servizio alla clientela. Riducono il numero dei contenziosi legati alle malattie e alle lesioni e mantengono un basso tasso di assenteismo.

Riescono a far emergere i talenti migliori e conservare le persone più competenti.

Nella nostra metodologia operativa vengono attivati tre livelli di intervento per la gestione delle problematiche psicologiche legate al lavoro.

La prevenzione di primo livello tende a modificare o a eliminare i fattori di rischio presenti nell’organizzazione e suscettibili di nuocere alla salute psicologica di chi lavora. In questo caso si tratta di interventi volti innanzitutto a ridurre gli effetti incidenti sulla persona, come ad esempio le riunioni individuali o di equipe, la formazione, l’analisi delle posizioni e dei compiti, la valutazione delle competenze, i percorsi di carriera.

Si tratta perciò di azioni che permettono di adattare le circostanze o la situazione di lavoro alle persone. Con ciò possono essere eliminate o ristrutturate le fonti dei problemi, reintegrando le attività quotidiane di gestione e producendo di conseguenza effetti a lungo termine.

Con la prevenzione di secondo livello in ambito organizzativo, è possibile aiutare le persone ad apprendere abilità e modalità per riconoscere e gestire le loro reazioni nei confronti di situazioni che generano tensioni. E’ sottinteso che quando si parla di prevenzione secondaria, le persone vivono già dei problemi. In questo contesto gli interventi non influiscono direttamente sulla organizzazione; si tende a rendere consapevoli le persone dei fattori che possono nuocere alla loro salute psicologica, aiutandole a sviluppare efficaci strategie di adattamento. Per aiutare le persone a gestire meglio le situazioni a rischio,  si possono utilizzare varie tipologie di intervento in prevenzione secondaria. Ad esempio uno stage sulla gestione del tempo, una efficiente e chiara comnicazione interna, un corso di formazione sulla mediazione dei conflitti, oppure sulla gestione e soluzione di problemi, un programma per incoraggiare sane abitudini alimentari, ecc.

La prevenzione di terzo livello riguarda soprattutto il trattamento, la riabilitazione, il processo di reinserimento al lavoro e il sostegno delle persone che soffrono o che hanno sofferto problemi di salute psicologica al lavoro. L’argomento è pressoché disconosciuto in ambito nazionale ma tutti i paesi occidentali se ne stanno occupando con particolare sensibilità.

Sulle ali della poesia. Opportunità d’uscita in due episodi panici

A volte mi faccio aiutare dalla poesia. Di solito in momenti particolarmente “critici”, in cui le parole, il pensiero logico, le considerazioni improntate alla ristrutturazione cognitiva, mostrano un loro limite, una loro debolezza. Quando, ad esempio, occorre legittimare ed attualizzare esperienze molto angosciose; come quelle situazioni in cui i vissuti ansiosi salgono dal basso, simili a un’onda che minaccia di offuscare la coscienza. Quando si sta male, ci si sente “ciechi” e “sordi” dalla paura ed allo stesso tempo non si riesce a mantenere un rapporto cosciente con la realtà.

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Cosa ci fa un uomo nel bosco?

Le allegorie del bosco, attraverso rappresentazioni artistiche e letterarie della “selva oscura”, della foresta selvaggia o della macchia, hanno evidenziato sin dall’antichità fasi critiche dello sviluppo umano. Momenti molto spesso caratterizzati da un profondo disorientamento e vissuti come inquietanti e minacciosi. Situazioni che nelle fiabe sono pure espresse da esseri misteriosi quali streghe, draghi, giganti, gnomi, leoni, orsi, ecc… Raffigurazioni che di solito alludono all’irrazionale, al crepuscolo della coscienza individuale, all’impulso talora acceso e talora oscuro che vive nascosto (inconscio) al mondo esterno e alla piena consapevolezza.
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La mia attività di primo soccorso e gestione dello stress operativo

Svolgo da molti anni attività di consulenza e formazione in tema di stress operativo e comunicazione in circostanze critiche, trattando argomenti quali la gestione delle reazioni emotive in occasione di eventi critici, la valutazione delle circostanze traumatogene, le reazioni di stress acuto e di stress post traumatico; le tecniche di intervento per il sostegno alle persone coinvolte da eventi critici; la gestione delle relazioni con persone difficili, la comunicazione delle circostanze pericolose o minacciose e delle cattive notizie.

Ho dato vita nel 2002 all’iniziativa di pronto soccorso psicologico: “Diversa Mente” per la cura e l’aiuto centrati sulle persone e sulle famiglie nel corso di eventi critici del loro ciclo di vita.
Questa mia iniziativa – che è ormai diventata maggiorenne – nel tempo si è avvalsa della collaborazione del Gruppo Edith (Associazione italo svizzera di psicologia applicata a gruppi, istituzioni e comunità) e di Pagine Blu degli psicologi e psicoterapeuti.

“Diversa Mente” offre l’opportunità, per chi ne ha bisogno, di avere due colloqui gratuiti con uno psicologo, o con uno psicoterapeuta. Per un orientamento, un’indicazione, un consiglio. Su specifica richiesta e in casi particolari è possibile anche concordare un breve ciclo di sedute di consulenza e sostegno psicologico o di psicoterapia, a condizioni economiche particolarmente vantaggiose e tali da rendere il servizio accessibile anche a coloro che, pur avvertendo la necessità di un aiuto professionale, non sono in grado di sostenere i costi tradizionalmente elevati di un’assistenza professionale privata.

Sino al 2007 sono stato impegnato come caposquadra nel Servizio Psicologico d’Emergenza convenzionato con la Protezione Civile della Regione Lombardia. Nel 2006 ho frequentato il “Corso per il personale del servizio psicologico” presso la Scuola superiore di protezione civile della Regione Lombardia e nel 2007 ho frequentato il “Corso per formatori, edizione per progettisti di formazione in materia di protezione civile” sempre presso la Scuola superiore di protezione civile della Regione Lombardia.

L’esperienza sul campo, relativa agli “eventi critici” nel ciclo di vita delle persone, è nel tempo maturata anche nell’ambito della psicologia delle emergenze. Ho avuto un coinvolgimento diretto nell’associazionismo di settore (SIPEM, EPII-GN, APE) e svolgo tutt’ora l’attività di consulente e formatore in questo campo. Negli anni, ho collaborato con alcuni gruppi locali di volontariato di PC e allo stesso tempo sono stato formatore della Scuola di Formazione per gli Enti Locali per la quale ho progettato e realizzato alcuni corsi ad hoc (1. La gestione delle situazioni critiche. 2. Il comportamento della polizia urbana e degli organi di vigilanza nelle situazioni d’emergenza. 3. La gestione dei volontari di protezione civile in situazioni critiche. 4. Saper gestire la comunicazione dell’emergenza e la relazione con la cittadinanza nel corso di eventi critici sul territorio. 5. Comunicare in situazioni critiche – La psicologia dell’emergenza in aiuto della polizia urbana).

Sino al 2007 sono stato impegnato come caposquadra nel Servizio Psicologico d’Emergenza convenzionato con la Protezione Civile della Regione Lombardia. Nel 2006 ho frequentato il “Corso per il personale del servizio psicologico” presso la Scuola superiore di protezione civile della Regione Lombardia e nel 2007 ho frequentato il “Corso per formatori, edizione per progettisti di formazione in materia di protezione civile” sempre presso la Scuola superiore di protezione civile della Regione Lombardia.

La mia attività professionale in campo clinico, consulenziale e formativo, è stata arricchita nel tempo da alcune importanti esperienze nel mondo del volontariato socio assistenziale (Università del Volontariato; CIV, centro internazionale per il volontariato; ABIO, assistenza del bambino in ospedale; Lega del Filo d’Oro; AIMA, associazione italiana malattia di Alzehimer; LIDAP, lega italiana contro i disturbi d’ansia, da agorafobia e da attacchi di panico; AdMaiora onlus)

In ambito clinico mi occupo prevalentemente delle seguenti aree.
Psicotraumatologia: traumi psichici, stress post traumatico, esaurimento professionale, mobbing, burn out, stalking.
Disturbi d’ansia e disturbi dell’umore: ansia, disturbi di panico, fobie, alterazioni dell’umore e disturbi depressivi, dipendenza affettiva e ansia da separazione, stanchezza cronica, scarsa autostima, disturbi dell’adattamento e reazioni disfunzionali allo stress.
Disturbi somatoformi.

Ha esperienza ultradecennale di stress management e psicologia delle risorse umane.
Nel 2002 ho fondato l’associazione “Elpore Thraseia”, con lo scopo di diffondere la cultura della psicologia delle risorse umane in azienda e la promozione della salute mentale al lavoro. Iniziando ad organizzare occasioni di incontro e studio per gli operatori del settore e dando un contributo personale allo sviluppo del Gruppo lombardo di ricerca SIPLO (Società Italiana di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni).

Dal 2009, applico con particolare attenzione la cultura organizzativa e la psicologia delle risorse umane nelle attività di Polizia Locale, tentando la formulazione di costrutti psicologici più appropriati per questa complessa attività di lavoro.