Scherzi a parte

Scherzi a parte

Era un’affermazione perentoria (dico “era” perché ormai non si sente più) per chiudere un discorso che stava prendendo la deriva del poco serio. “Mettiamo da parte gli scherzi…, non facciamo scherzi…”, evitiamo il tono giocherellone e torniamo a esser seri. Era questo il senso.


Con il passare del tempo però, forse a causa degli esemplari comportamenti di personaggi pubblici che del tutto inconsciamente
hanno risvegliato in modo esagerato l’innato senso dell’imitazione che vive in noi, il fare “scherzoso” e spesso violento, è diventato un comportamento socialmente accettabile. Non solo. Esprime pure un certo modo di autorevolezza e autoreferenzialità, che tuttavia segna la tragica decadenza del nostro vivere quotidiano.

Sarà compito della sociologia e della psicologia (per i risvolti clinici), che hanno autorità e serietà necessaria per farlo, aiutarci a comprendere meglio i fenomeni che caratterizzano il terreno di coltura di tali comportamenti e in verità, lo stanno già facendo con ottimi risultati. Da parte mia vorrei soprattutto annotare alcuni aspetti pericolosi di questo fare giocoso o scherzoso, che contamina il nostro vivere quotidiano, proponendo (tra i tanti) due fatti riportati dalla cronaca recente.

I fantocci con le maglie di alcuni giocatori della Roma comparvero all’inizio di maggio di quest’anno impiccati su un cavalcavia di Roma. Sopra di essi era stato posto uno striscione con una velata minaccia: “Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa”. Azione pianificata per filo e per segno. Volutamente filmata e postata quasi in tempo reale sul web. Orgogliosamente rivendicata da un gruppo di tifosi della “curva nord” che in seguito dichiareranno di non doversi scusare con nessuno perché, forse un macabro scherzo, il loro gesto rientrava nel “sano diritto a deridere l’avversario”.

Qualche mese dopo, a ottobre scorso, altri irriducibili della stessa tifoseria, hanno lasciato all’Olimpico degli adesivi con l’immagine di Anna Frank vestita con la maglia della Roma e altri contenenti frasi come “romanista ebreo” o “romanista Aronne Piperno”, contornati da altre scritte antisemite di ogni tipo. Probabilmente sempre per “scherzo”.

Piccoli e terribili esempi per dire “scherzi a parte”, torniamo a ragionare!

P.s.:
Questa è una mia nota del 2003. Disgraziatamente non mancano i fatti di cronaca quotidiana che si possono aggiungere alle esemplificazioni proposte

Info sull'autore

admin administrator