Idee per soluzioni inedite

Idee per soluzioni inedite

Cambiare richiede una discreta vivacità intellettuale, una minima curiosità verso il nuovo affinché ciascuno possa sentirsi pronto a cogliere l’occasione, a seguire un’intuizione e ed elaborare le necessarie fasi della realizzazione pratica di un progetto.

Varrebbe la pena di pretendere dai diretti interessati una capacità che tuttavia rimane ancora molto evanescente per la maggior parte di noi: la “creatività”. In un certo senso, l’attitudine verso nuove idee per trovare soluzioni inedite. Perché, non nascondiamolo, di solito invochiamo la creatività e il cambiamento … purché ciò non disturbi o sconvolga le nostre comode abitudini.

Penso alla creatività quale “intelligenza che trasgredisce”, cioè che va fuori degli schemi prefissati. Convinto che la trasgressione creativa non è necessariamente anarchia; quanto, invece, coraggio di andare “oltre” le diagnosi degli “esperti” e gli stereotipi della cultura tradizionale che, di solito, riproducono solo quanto si sa già e che pertanto è “scontato”.

Ogni organismo sociale, organizzazione produttiva, sistema socio tecnico, … possiede forza e debolezza, limiti ed opportunità, sul piano delle persone, dei processi e delle strutture. In questi ambiti la psicologia, attraverso la professionalità e gli strumenti utilizzati dagli psicologi, offre un aiuto per orientarsi e dare “peso” e “senso” agli investimenti necessari.

L’affiancamento in forma di coaching, individuale o di gruppo, è talvolta indispensabile per permettere di seguire meglio l’azione del cambiamento, anticipare i problemi, affrontarli con ponderazione per evirare precipitazioni nelle decisioni e garantirsi una coerenza d’insieme.

Il modo in cui si presenta una riorganizzazione o trasformazione è anche un’opportunità per diventare ancora più capaci di apprendere dalle esperienze. E attraverso una consulenza specifica, è possibile valutare le attività realizzate, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo; e pure le caratteristiche del successo, affinché l’esperienza possa essere capitalizzata dalle persone e dalla intera organizzazione.

(2002)

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