Per creare un ambiente di lavoro sano e produttivo ci sono condizioni essenziali dalle quali non si può prescindere. In primo luogo realizzare una gestione organizzativa e un contesto di lavoro fondati sui valori e sulla fiducia.
La fiducia si comunica favorendo un vasto grado di autonomia decisionale, riducendo allo stesso tempo i controlli rigidi e creando opportunità per attribuire deleghe più ampie.
Attraverso l’ascolto attivo dei collaboratori si può manifestare il necessario rispetto verso le persone e attivare un libero scambio di opinioni sul “perché” e il “come” fare le cose; rimanendo consapevoli del proprio comportamento e allo stesso tempo incoraggiando la individualizzazione dei valori dell’organizzazione da parte degli altri. Tutto questo è possibile solo se siamo capaci di comunicare “in prima persona”.
Lo stimolo a crescere si trasmette attraverso politiche flessibili, accordando un margine di manovra discrezionale e facendo ben comprendere che l’organizzazione è capace di sostenere i dipendenti che fanno il loro lavoro.
È importante condividere l’informazione sulle finalità dell’organizzazione e le mutevoli priorità di essa; è altresì importante manifestare fiducia nella professionalità dei collaboratori e rispetto della loro onestà e competenza.
Il fatto di condividere il potere nell’organizzazione, favorisce lo spirito di appartenenza, una migliore gestione delle aspettative e allo stesso tempo una più evidente efficacia organizzativa.
In definitiva, condividere il potere vuol dire aprire un dialogo con i collaboratori prima di mettere in atto nuove iniziative e orientamenti strategici; ed anche esplicitare le finalità e le decisioni; cioè essere “trasparenti”.
È inoltre necessario aumentare le occasioni di comunicazione uno a uno e prendere del tempo per conoscere meglio il personale e i colleghi.
La collegialità delle decisioni comporta il vantaggio di un approccio centrato sull’equipe. Ne risulta un coinvolgimento più attivo dei singoli componenti e una organizzazione che lavora in modo più orizzontale. La competizione interna potrebbe addirittura risultare benefica e un processo di pianificazione aperto e sarebbe la migliore garanzia di un contesto di lavoro collegialmente sano. I componenti dell’equipe devono essere in grado di discutere le modalità tradizionali (le abitudini) di fare le cose. Devono poter comprendere ciò che può essere considerato un rischio accettabile e essere incoraggiati ad utilizzare la flessibilità che appartiene al loro potere personale.
Al di là del bisogno di consultarsi regolarmente e di comunicare con il personale ad ogni livello, sarebbe necessario dare importanza all’avere in comune una medesima comprensione dell’attuale orientamento dell’organizzazione del lavoro (e, possibilmente, delle motivazioni) nonché avere una visione comune sul piano strategico per arrivarci.
Vittorio Tripeni (2004) ” Fiducia e condivisione “, in “Oltre il Giardino”. eBook 2018
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