Corso Garibaldi, ore 9,25

Corso Garibaldi, ore 9,25

L’evento – fuori dell’ordinario – è di questi giorni.

A Milano, città indaffarata per eccellenza, le persone meno distratte hanno potuto notare una coppia, avanti negli anni, sulla settantina, lui diritto nella sua piccola statura e fermo sulle sue gambe, a tenere il braccio di lei che procede a piccoli passi con il busto in avanti.

La signora si ferma, il marito l’asseconda, lei si china a raccogliere un arnese – una sega per il ferro – caduto dalle mani di un artigiano che, attraversando il marciapiedi, sta recandosi verso il suo furgone per depositarvi le cose già utilizzate per il lavoro fatto in precedenza. Non sono state sufficienti le esortazioni di quell’uomo a distogliere l’iniziativa della signora, che in quel momento non si è sentita indifferente – e tanto meno imbarazzata – verso l’impaccio e le difficoltà dell’altro. Archeologia.

La scena, messa a confronto con quella dell’indifferenza quotidiana compresa la distratta pietà di noi sempre impegnati, incoraggia a riflettere.
Siamo troppo indaffarati per occuparci degli altri, anche del nostro vicino.

Anche quando ci troviamo nella stessa stanza.

 

Vittorio Tripeni (2002) ” Corso Garibaldi, ore 9,25 “, in “Oltre il Giardino”. eBook 2018

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