Il lavoro è salute

Il lavoro è salute

Il pensiero corre, con molta riconoscenza e ammirazione a Francesco Novara che ci ha sempre incoraggiato a “fratturare quello che siamo diventati, per divenire possibilità svelate”. E non si può fare a meno di citare un suo concetto.

Sovente l’organizzazione si ammala perché espia il tradimento della missione cui deve servire: le disfunzioni interne risultano – in un circolo vizioso di aggravamento – effetto e causa di una perdita di contatto con la realtà per la quale l’organizzazione deve operare. Ciò impedisce un orientamento realistico e un mantenimento dinamico dell’equilibrio complessivo: l’avvio alla confusione prepara la disintegrazione.

Le problematiche relative alla sicurezza sul lavoro riguardano solo in parte gli incidenti e le malattie professionali riconosciute dalle leggi e dai regolamenti vigenti; essi rappresentano soltanto una componente di ciò che, nel senso ampio del termine, intendiamo per ” salute al lavoro”. Soprattutto perché, dopo la Carta di Ottawa del 1996, il termine ha assunto un nuovo significato.

La salute viene intesa come una risorsa propria di ogni persona; un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e individuale; un aspetto fondamentale della qualità della vita. Diversamente da prima, quando l’approccio alla salute era centrato esclusivamente sulla prevenzione dei rischi potenziali e delle malattie, incluse quelle gravi; attraverso controlli di varia natura.

Ecco perché attualmente l’azienda, come luogo di partecipazione e relazione fra gli individui, assume un ruolo strategico per promuovere la salute come fondamentale risorsa umana. Nel contesto aziendale, il processo di promozione della salute può realizzarsi attraverso la valorizzazione del cosiddetto capitale intangibile e la partecipazione più attiva del lavoratore all’interno del processo produttivo; con effettivi ritorni economici, sia per l’azienda che per l’intera comunità delle persone.

La promozione della salute psicologica nei luoghi di lavoro diventa una opportunità nuova per la gestione delle risorse umane. Le aziende stanno imparando a non trascurare che l’incremento della produttività e la qualità dei servizi si trova sempre più in relazione con il morale dei collaboratori e il benessere (nei termini di salute e sicurezza) nel luogo di lavoro. Si stanno rendendo conto che investendo sulla salute e il benessere dei loro collaboratori ne traggono un beneficio in termini di qualità del lavoro, creatività e migliore servizio al cliente.


Ho ritrovato su alcune vecchie agende delle annotazioni che trovo ancora interessanti: brevi riflessioni, credo non banali rispetto al tempo in cui le ho scritte.
Ne ho scelto cinquantadue, risalenti al 2002, 2003 e 2004, con l’intenzione di proporre un motivo di ispirazione settimanale per il corso dell’anno.
Questa è la n. 25: Il lavoro è salute (2003)


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