Vi sono parecchi fattori che sono associati all’insorgenza di una malattia coronarica, non ultimo lo stress lavorativo. Con questo studio è stato esaminato il problema legato alle eccessive ore lavorative, con lo scopo di verificare se un lavoro particolarmente prolungato possa costituire un fattore di rischio coronarico aggiuntivo, rispetto a quelli tradizionali.
Il campione è stato costituito da oltre 7.000 lavoratori inglesi privi di malattia coronarica, esaminati a partire dal 1991 fino al 2004. L’endpoint primario è stato stabilito nell’insorgenza di coronaropatia grave (decesso o infarto non mortale).
Dopo aggiustamenti in base ai fattori di rischio stabiliti con lo studio Framingham, i soggetti con giornate lavorative di 10 o più ore hanno presentato un rischio cardiaco superiore a quelli con giornate di 7-8 ore (Hazard Ratio per 10 ore = 1.45; per 11 o più ore = 1.67). Tenendo conto di questo fattore, i partecipanti allo studio Framingham sono stati riclassificati, ottenendo uno spostamento dalla fascia di basso rischio ad una fascia superiore per il 5% di tutti loro.
Il commento a questo articolo:
Lo studio è interessante: più si lavora, più si rischia. Non sappiamo se il rapporto tra ore lavorative e coronaropatia sia semplicemente casuale o causale, ma in ogni caso i risultati dello studio evidenziano l’importanza anche dei fattori psicosociali nella genesi delle cardiopatie acquisite.
Bibliografia:
(Fonte: paginemediche.it)
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