Gravidanza, parto e puerperio: a volte una selva oscura

Gravidanza, parto e puerperio: a volte una selva oscura

Sono ancora una volta le scene drammatiche di un film a scuotere la coscienza troppo a lungo sopita e metterci a confronto con una realtà non nuova. Così, il film di Cristina Comencini (Quando la notte, 2011), straordinariamente intenso, squarcia il velo dell’ipocrisia mettendoci a confronto con la pesante sofferenza esistenziale di una maternità complicata. E’ la storia di una donna sola davanti alla propria incapacità di essere la brava madre che, razionalmente, vorrebbe essere; narrata da un film che ci costringe a tener conto di un lato oscuro e tuttavia importante della maternità. Quel senso di solitudine e sofferenza interiore che invade la protagonista è una realtà che può fare paura, tuttavia non possiamo nasconderci che in molti casi è parte della maternità. E’ uno stato d’animo che ha bisogno di essere riconosciuto e legittimato, prima ancora che curato. Non deve far paura o vergogna e tanto meno essere nascosto. continua a leggere il mio intervento su paginemediche.it, approfondisci depressione post partum

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