Fattori di rischio cardiovascolari nella mezza età, attenzione anche per chi è in forma

Fattori di rischio cardiovascolari nella mezza età, attenzione anche per chi è in forma

È importante che gli atleti di mezza età si sottopongano a controlli medici per i fattori di rischio cardiovascolare, soprattutto se presentano pressione alta, colesterolo alto o una storia familiare di malattie cardiovascolari. Questo almeno è quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicato su BMJ Open Sport and Exercise Medicine. «Sappiamo tutti che l’esercizio fisico fa bene, e che può aiutare a prevenire una serie di problemi di salute e malattie, dal cancro alla depressione. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che il fatto che una persona sia molto attiva non cancella i suoi fattori di rischio» afferma Barbara Morrison, della University of British Columbia, autrice principale dello studio. 

I ricercatori hanno arruolato 798 atleti “master”, ovvero adulti di età pari o superiore a 35 anni che svolgevano attività fisica da moderata a vigorosa almeno tre giorni alla settimana, tra i quali erano presenti corridori, ciclisti, triatleti, rematori e giocatori di hockey. Ai partecipanti è stata posta una serie di domande sulla loro salute, sulla storia familiare e sui livelli di attività fisica, è stata controllata la pressione sanguigna e misurata la circonferenza della vita. Alcuni partecipanti hanno anche partecipato a un test da sforzo. Le persone che hanno ottenuto risultati anomali alla valutazione sono stati sottoposti a ulteriori test per determinare se soffrissero di malattie cardiovascolari. Ebbene, dei 798 atleti, 94 (11%) presentavano una malattia cardiovascolare significativa e 10 avevano una malattia coronarica grave (blocco dell’arteria del 70% o superiore) nonostante fossero asintomatici. 

Gli autori sottolineano che i loro risultati non implicano che gli atleti master dovrebbero smettere di allenarsi, ma servono per ricordare alle persone di consultare il proprio medico per controlli regolari, con valutazione della pressione sanguigna e del colesterolo, soprattutto se hanno una storia familiare di infarto o ictus. Inoltre, i ricercatori pongono l’accento sulla necessità di una certa moderazione nell’esercizio fisico. «Non ci sono prove che spingere l’esercizio al limite faccia vivere più a lungo o renda più forte il cuore, anzi un esercizio portato all’estremo potrebbe potenzialmente fare del male. Non bisognerebbe mai spingersi così oltre da non potersi esercitare il giorno dopo» conclude Morrison. 

BMJ Open Sport Exerc Med. 2018. doi: 10.1136/bmjsem-2018-000370 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30112182 

(tratto da: Doctor33, 13 settembre 2018)

Info sull'autore

admin administrator