“Il fatto che la gente scambi uniformi e titoli per le effettive qualità della competenza non è qualcosa che accade di per sé. Coloro che possiedono questi simboli di autorità e coloro che ne beneficiano devono attutire il modo di pensare realistico, vale a dire critico, dei loro subordinati, e far sì che credano alla finzione. Chiunque si soffermi a riflettere su quanto s’è detto, si renderà conto delle macchinazioni della propaganda, dei metodi cui si fa ricorso per togliere di mezzo il giudizio critico, di come la mente, mediante il ricorso a cliché, venga addormentata e sottomessa, di come la gente sia resa ottusa perché diventi dipendente e perda la capacità di prestar fede ai propri occhi e alla propria capacità di giudizio. Si è così resi ciechi alla realtà dalla finzione in cui si crede”. (E. Fromm, Avere o essere?, 1976 )
In tutte le “squadre” – anche in quelle aziendali – l’allenatore o coach è certamente una figura essenziale, non solo per la preparazione fisica e tecnica delle persone. Tuttavia – lo dicono gli studi sull’argomento – viene molto spesso riscontrata una certa incapacità degli allenatori di comunicare le proprie intenzioni agli atleti. Questi ultimi, altrettanto spesso, percepiscono gli allenatori come molto distaccati e incuranti di quelle che sono le aspettative dei “giocatori”, soprattutto a livello umano.
Capita allora che gli allenatori, o coach o manager, non riescano più a credere ai loro occhi. Perché all’improvviso vengono scossi da ciò che rimette in discussione l’immagine positiva che hanno di loro o che vogliono avere nei confronti degli altri.
Coraggio, quando capita di sbagliare, non bisogna arrabbiarsi. Al contrario, ogni errore ci offre l’opportunità di imparare e migliorare, perché è solo grazie a questo evento critico che noi iniziamo a porre attenzione sulla questione e, allo stesso tempo, se lo vogliamo, siamo in grado di comprenderla nel modo migliore.
Impariamo sempre dai nostri errori e da quelli degli altri.
Vittorio Tripeni (2002) ” Un pensiero per i tanti mister”, in “Oltre il Giardino”. eBook 2018
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