Vivere insieme

Vivere insieme

Un tempo non molto lontano, un uomo di nome Martin Luther King, ci ammoniva dicendoci che “Restituire colpo su colpo, vuol dire propagare la violenza; rendere ancora più oscura una notte senza stelle”.
Allora egli ha tentato di farci comprendere che le tenebre non possono scomparire da sole; è la luce che le manda via e, allo stesso modo, l’odio non sopprime l’odio. Solo l’amore vi riuscirà. Sta in questo la bellezza della non violenza, perché essendo libera da costrizioni, essa può stroncare la reazione a catena del male.
 
L’umanità occidentale ha continuato ad affrontare con molta capacità le sfide dei cambiamenti che gli si sono presentati nel corso del tempo. Attenuando tuttavia i legami sociali.
Oggi si avverte il bisogno di rivitalizzare la nostra capacità di vivere insieme, di ristabilire legami partendo dalla libera iniziativa di ciascuno.
Allo stesso tempo, riconoscere alle persone il potere individuale e l’autenticità del loro essere (umani) nel flusso delle innovazioni.
 
Impariamo ogni giorno a ridefinirci nel cambiamento. Attraverso l’articolazione economica delle azioni, dell’utilità di essere responsabili, dell’uguaglianza di fronte alle regole, della sacralità della scienza e dell’etica, della ragione e della libertà, rispettando però i principi elementari della dignità e dell’essere spirituale che distingue ciascuno di noi.
In risonanza diretta con la bontà, che è all’origine del mondo ed eco vivente del Cristo fattosi umano.
 
Se vogliamo impegnarci (crescendo noi stessi) per uno sviluppo sostenibile della società, avremo bisogno di tener conto di questi riferimenti.
Anche quando vogliamo intervenire nelle organizzazioni del lavoro.
 
Vittorio Tripeni (2002) ” Vivere insieme “, in “Oltre il Giardino”. eBook 2018

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