Si calcola che tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress con costi diretti stimati al 4% del Pil dell’Unione europea.

Si calcola che tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress con costi diretti stimati al 4% del Pil dell’Unione europea.

In questi ultimi dieci anni, il fenomeno dello stress correlato con il lavoro è aumentato in tutti gli stati membri della Comunità europea ad eccezione della Svezia. Gli studi indicano che lo stress è all’origine del 5’-60% delle giornate di lavoro perdute. In Francia, ad esempio, lo stress avrebbe un costo annuale di almeno 2-3 miliardi di euro. Nel Regno Unito, l’ansia, lo stress e la depressione correlate con il lavoro comporterebbero la perdita di 10 milioni di giornate di lavoro. Lo stress connesso con il lavoro avrebbe attualmente un costo diretto stimato in circa il 4% del PIL dell’Unione Europea. Per far fronte a questo problema, i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro europei hanno concluso, nel 2004, un accordo finalizzato ad assicurare un livello minimo di protezione contro lo stress al lavoro. La Commissione europea ha pubblicato una valutazione delle ricadute dell’accordo in cui si evince che esso ha avuto effetti positivi in quelle situazioni in cui è stato possibile metterlo in pratica.

Riferimenti utili:

Rapporto della Commissione sulla valutazione della implementazione dell’accordo quadro europeo:
http://ec.europa.eu/social/BlobServlet? … &langId=en

Realizzazione dell’accordo quadro europeo sullo stress al lavoro – rapporto dei partner sociali:
http://www.ueapme.com/IMG/pdf/Stress_Final_Implementation_report_231108.pdf

Dialogo sociale europeo: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=329&langId=fr

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