Che cosa pensano i cittadini europei dei loro servizi di polizia?
La loro percezione varia se i essi vivono ad Oslo, Lisbona o Bruxelles?
L’EUPCN (European Crime Prevention Network) ha pubblicato recentemente “Public opinion and policy on crime prevention in Europe”, un rapporto che raccoglie l’opinione dei cittadini di 21 paesi europei e che si basa su uno studio condotto dall’ESS (European Social Survey) tra il 2010 e il 2011. Purtroppo mancano i dati relativi alla Romania, Lettonia, Lussemburgo, Malta e Italia; tuttavia la ricerca mantiene inalterato il suo importante valore documentale.
L’obiettivo principale di questo studio è stato quello di valutare il livello di fiducia degli Europei per la loro polizia e la legittimità che essi le riconoscono.
Tre sono state le domande poste ai cittadini europei per rilevare la percezione globale che essi hanno dell’attività di polizia:
– I servizi di polizia lavorano bene o male?
– Entrano spesso o raramente in contatto con la popolazione di loro iniziativa?
– I cittadini sono soddisfatti della loro azione?
E’ stato posto in evidenza in primo luogo che gli europei sono piuttosto positivi, il 65% si è espresso a favore della qualità dell’attività di polizia. Tuttavia le risposte date alle domande mettono anche in risalto che non esiste per forza una correlazione diretta tra questi tre item.
In concreto, la frequenza dei contatti tra la popolazione e servizi di polizia non sembra influenzare sistematicamente il livello di soddisfazione dei cittadini e nemmeno il loro apprezzamento qualitativo del lavoro di polizia.
Tra i Paesi nei quali i contatti tra polizia e popolazione sono frequenti, alcuni evidenziano buoni risultati in termini di soddisfazione della popolazione mentre per altri, questo livello di soddisfazione è nettamente inferiore. Allo stesso tempo, un paese come la Finlandia registra un consenso comune sulle frequenze di contatti tra la polizia e la popolazione, con soddisfazione dei cittadini rispetto all’attività della polizia e la valutazione positiva della qualità di tale attività. Vi sono però altre realtà di paese che mostrano dati molto diversi.
Per valutare la fiducia che gli Europei hanno nei confronti della loro polizia, lo studio si è concentrato sulla capacità di prevenzione delle forze di polizia e anche sulla loro imparzialità.
La polizia è in grado di prevenire la criminalità?
Solo la metà degli Europei ne è convinta. Un dato interessante: nelle persone che sono state vittime recenti di un fatto di criminalità, l’apprezzamento dell’efficacia della polizia in termini di prevenzione è minore. E’ stato anche anche messo in luce che l’opinione della popolazione varia poco tra i diversi paesi che hanno partecipato allo studio. Alla domanda sull’imparzialità dei servizi di polizia, i risultati sono più contrastati secondo i paesi.
Un esempio? Mentre il 91% dei Finlandesi sono convinti di tale imparzialità, all’incirca il 50% degli abitanti della Lituania condividono la stessa opinione. E quando si tratta di una eventuale differenza di trattamento in funzione dello stato di ricchezza o di povertà delle persone oggetto di un intervento di polizia, le differenze tra i paesi sono ugualmente importanti: il 76% di opinioni positive nei Paesi Bassi, rispetto al 22% in Grecia, con tuttavia una costanza tra tutti i paesi: più la persona coinvolta sarà povera, meno essa sarà convinta di questa imparzialità.
I cittadini europei come valutano la legittimità della loro polizia? Nei confronti del quesito, lo studio ha avuto la possibilità di stabilire una correlazione tra due percezioni, cioè che:
- le forze di polizia e il cittadino hanno lo stesso apprezzamento di ciò che è bene e male;
- il cittadino ritiene che obbedire agli ordini della polizia è un obbligo.
Chiaramente, più il cittadino sente di condividere gli stessi valori morali della polizia, e più sarà incline a rispettare le sue direttive … anche se questo sentimento di valori condivisi può fortemente variare secondo i paesi.
In generale, i 2/3 degli Europei apprezzano positivamente il modo in cui la loro polizia agisce, anche se i risultati rimangono contrastanti in funzione dei Paesi.
Fonte: EUCPN (2012). European Crime Prevention Monitor 2012/2: Public opinion and policy on crime prevention in Europe. Brussels: European Crime Prevention Network.
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